martes, 20 de enero de 2009

y ahora Ungaretti, descifrando la pena del mundo



no llores mas

Para de matar a los muertos,

No llores más, no llores más

Si deseas aún escucharlos,

Si esperas no perecer.

Su susurro es imperceptible,

Ellos no hacen más ruido

Que el crecimiento de la hierba,

Felices donde el hombre no transita.



GIROVAGO
Campo di Mailly maggio 1918

In nessuna
Parte
Di terra
Mi posso
Accasare

A ogni
Nuovo
Clima
Che incontro
Mi trovo
Languente
Che
Una volta
Già gli ero stato
Assuefatto

E me ne stacco sempre
Straniero

Nascendo
Tornato da epoche troppo
Vissute

Godere un solo
Minuto di vita
Iniziale
Cerco un paese
Innocente


VAGABUNDO

En ninguna

parte

de la tierra

puedo ceder

al desaliento

A cada

nuevo clima

que encuentro

descubro desfallecido

que una vez ya lo habite

y me fue familiar


Y me alejo siempre

extranjero


Naciendo

de regreso de épocas demasiado

vividas


Gozar

un solo minuto

del origen

de la vida

Busco

un país inocente

(Traduccido por K.)


POESIA INEDITA DI G. UNGARETTI
Una poesia inedita di Giuseppe Ungaretti, del 1916, dal fronte (Dolina dei Pidocchi). Inviata a questo sito da Maurizio Casalena. Così ce la presenta il nostro lettore: "Durante la Grande Guerra mio nonno si trovava al fronte, e aveva come compagno di trincea Ungaretti, con il quale strinse amicizia, al punto che il poeta gli fece omaggio di un libro (il "Santippe") sul quale vergò di suo pugno una breve lirica che, a quanto mi risulta, è inedita." La scansione della pagina suscita emozione, senza dubbio.

Per chi vuole contattare Maurizio Casalena, la sua email è mcasalena@libero.it

Il testo
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28 Settembre 1916

Dolina dei pidocchi

Per non rammaricarsi d'esser nati

Questa carne molestata
ha pure
quando meno aspetta
i fremiti dell'alba
E mi brilla dolce la vita
come un prato
al rinvenuto bacio
della ruggiada


Ungaretti

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